Tabiano, stazione termale di Maria Luigia
Tutto ebbe inizio con una lettera. Il parroco locale don Jacopo Castellani, spinto dal desiderio di veder crescere la fonte termale e migliorare in tal modo le condizioni dei suoi parrocchiani, nel 1837 scrisse infatti alla duchessa di Parma Maria Luigia, invitandola a visitare Tabiano e i suoi bagni.

Maria Luisa d’Asburgo Lorena, imperatrice dei francesi – Ritratto di F.Gérard (fonte: it.wikipedia.org)
Maria Luigia, grande frequentatrice delle maggiori stazioni termali europee, colse l’occasione e si recò in visita a Tabiano con un fastoso corteo per vedere di persona lo stabilimento, che allora consisteva solamente di quattro tinozze di legno in una capanna.
La duchessa rimase evidentemente impressionata, a tal punto da acquistare nel 1838 il terreno da cui sgorgava la fonte dei Violi (oggi fonte Pergoli) e da farne poi dono agli Ospizi Civili di Borgo San Donnino (l’odierna Fidenza) perché vi costruissero uno stabilimento adibito alle bagnature.
Il primo stabilimento termale, opera del primo architetto di corte Nicola Bettoli, autore tra l’altro anche del Teatro Regio di Parma, fu inaugurato nel giugno del 1842. Si trattava di un edificio molto semplice, che conteneva 12 vasche da bagno.
Il primo direttore sanitario delle Terme fu Lorenzo Berzieri, che già aveva scoperto le virtù terapeutiche delle acque di Salsomaggiore. Sempre nel 1842 furono inaugurati anche un albergo (all’inizio una vera a propria residenza ducale utilizzata da Maria Luigia durante i suoi soggiorni a Tabiano, successivamente aperta al pubblico) e la strada carrozzabile da Tabiano a Borgo San Donnino.
Entrambe le opere hanno rappresentato una tappa fondamentale nello sviluppo di Tabiano come stazione termale, da un lato cominciando a offrire un’accoglienza agli ospiti dall’altro permettendo loro di arrivare agevolmente allo stabilimento.
Nel 1846 furono erogati ben 1502 bagni solforosi e 463 bagni salinoiodati (l’acqua salsoiodica veniva trasportata da Salsomaggiore a Tabiano a dorso di mulo). Sempre in quell’anno venne inaugurato un servizio di velociferi (diligenze veloci) per i clienti che preferivano alloggiare a Borgo san Donnino.